Per feticismo, si definisce così lo spostamento della meta sessuale dalla persona viva nella
sua interezza ad un suo sostituto, sia ciò che la sostituisce, una parte del corpo stesso, o
una qualità, un indumento o qualsiasi altro oggetto.
Il termine feticismo deriva dal portoghese.
Quando nel XVIII secolo i mercanti di schiavi portoghesi entrarono per la prima volta a contatto
con le religioni animistiche dell'Africa, applicarono agli oggetti di culto animistici il termine
feitico, derivato a sua volta dal latino factitius, artificiale.
Il significato originario era quindi quello di "oggetto prodotto mediante un procedimento tecnico"
che raffigura e sostituisce una forza della natura, ad esempio la fertilità, la potenza virile,
l'attitudine alla procreazione.
Le attività sessuali dei feticisti sono spersonalizzanti e deificate.
In generale, l'esito dell'attività sessuale del feticista è la masturbazione, e i feticisti sono
di solito degli uomini.
Prima di Binet d'altra parte la sessualizzazione, deificazione e venerazione di oggetti inanimati
aveva già posto numerosi interrogativi.
Binet scoprì però che praticamente qualsiasi cosa può diventare oggetto di venerazione per il
feticista: una certa pelliccia, le pellicce in genere o la pelliccia dei partner; i capelli della
persona amata, i capelli in generale o i capelli di un determinato colore; tutte le cinture, o solo
quella della persona amata, oppure tutti gli oggetti in pelle; il cappello della persona amata,
qualsiasi cappello oppure i cappelli di un determinato tipo.
L'elenco è infinito, le possibilità di variazione illimitate.
Il trattamento del feticismo può variare.
A volte si usa la psicoanalisi, ma non esistono molti studi a documentarne l'efficacia.
Viene utilizzata anche la terapia comportamentale, soprattutto la terapia in cui il paziente viene
condizionato ad eliminare lo stimolo prodotto da un oggetto, ricevendo uno shock elettrico tutte
le volte che l'oggetto in questione gli viene posto. Nel programma del trattamento è previsto dunque
il rimodellamento degli schemi di eccitazione e di espressioni sessuali. Non esistono studi che
dimostrino in modo definitivo l'efficacia di questo metodo.