Spesso si è detto che il mondo S/M è la "dimensione dei contrari", la dimensione in cui gli
opposti di scontrano, per poi incontrarsi in una surreale compenetrazione, la dimensione in
cui da una sensazione di dolore o di umiliazione nasce il piacere più intenso e sfrenato ...
Ebbene: chi ha veramente provato queste sensazioni in prima persona e a certi livelli, non
può non essere almeno aperto a un certo tipo di discorso, al "mio" discorso, che chiameremo
"feticismo e umiliazione". Troppo spesso mi sono soffermato a pensare su uno solo degli aspetti
del feticismo, e cioè sull'enorme piacere fisico e mentale - che deriva sia dall'essere vestiti
in un "certo" modo, sia dall'avere accanto una persona vestita in un "certo" modo. La pelle, la
plastica lucida o la gomma, sapientemente sovrapposte su un corpo, riescono a trasformarlo, a
renderlo completamente diverso, modellandolo e valorizzandolo, costruendo nella realtà l'immagine
che solitamente si annida nelle fantasie erotiche di ogni simpatizzante nel mondo S/M. Basta
bazzicare nei posti giusti ed avere un po' di fantasia e buon gusto, e una schiava può vestirsi
in modo adeguato, trasformandosi in una donna mozzafiato. A questo punto, il feticismo si abbina
all'esibizionismo del Padrone, che si compiace di ammirare la sua schiava, ma anche della schiava,
che si ritrova al centro dell'attenzione, che si sente guardata, ammirata e desiderata. Fin qui,
a ben vedere, non ci sarebbe molto di S/M in tutto ciò: sarebbe "solo" la variante fantasiosa di
due amanti "quasi normali". Certo, a complicare (positivamente) le cose, e a dare al gioco un
taglio veramente bizzarro, ci sono i materiali: primo fra tutti, la gomma. Ciò che non capisco
è perché chi pratica attività S/M non sempre la abbini a un abbigliamento feticistico, mentre
chi pratica il feticismo a livelli particolarmente pesanti non provi a sovrapporre al suo gioco
qualcosa di tipicamente S/M. A volte, è come se il feticismo e S/M corressero su due binari
paralleli, inconciliabili ed incompatibili. Ma, almeno per me, non è affatto così. E ciò perché
il feticismo non è solo una bella domina, inguainata in una tuta lucidissima, con un frusta in
mano e che cammina su dei vertiginosi tacchi a spillo. E' anche un fluire di sensazioni sottilissime
e contemporaneamente molto pesanti, è la base per un gioco fisico che ha delle implicazioni
psicologiche estremamente complesse e gradevoli ... almeno secondo i comuni parametri del piacere.
Fortissima , comunque, è la sensazione di dipendenza soprattutto dai materiali che si indossano e,
in fondo, dal proprio piacere, dalle propria voglia di godere solo in certe situazioni. Ci sono dei
momenti in cui la schiava sente dentro di se il piacere "assoluto" della gomma che la avvolge.
Assoluto nel senso di completo, totale, svincolato da ogni altra cosa o persona. E come fare un
salto in un'altra dimensione: a un certo punto, tutto ciò che circonda quella schiava si dissolve
... Lo stesso tenore e la stessa umiliazione che la avevano mortificata sono diventati i canali
principali del suo piacere. E non c'è bisogno di stimolazioni fisiche per provocare in lei l'orgasmo,
perché più forte è la misura della sua dipendenza dalla gomma, più forte è il piacere che da quella
gomma deriva. E nessuna umiliazione, nessuna punizione potranno privarla di quel piacere.