La zoophilia o bestiality è la pratica sessuale con animali e ha una lunga storia.
Già nella mitologia troviamo racconti sui rapporti uomo/animale come nella storia di Zeus che sotto forma
d'uno swan soddisfa le richieste sessuali di Leda regina di Sparta mentre nella mitologia greca e romana ha
ritratto le femmine che hanno rapporti sessuali con gli orsi, le scimmie, i tori, le capre, i cavalli, i lupi,
i serpenti ed i coccodrilli.
Gli esseri umani che praticano oggi sesso con gli animali, altrimenti denominato bestiality o zoophilia, è piuttosto
esigua secondo le recenti stime di questo secolo e riguarda per lo più le persone che vivono in poderi o nelle
zone rurali dove la pratica sessuale con gli animali è tutt'oggi molto più comune che nelle città.
Lo studio condotto nel 1953 da Kinsey sulle abitudini sessuali rileva che su 6.000 donne intervistate soltanto
il 3,6% ha dichiarato di avere avuto rapporti sessuali con animali di cui il 2% con cani in età preadolescenziale
e 1% in età adulta.
Gli animali coinvolti nei rapporti sessuali hanno riguardato per lo più cani e gatti mentre l'attività sessuale
prevalente riguarda i contatti genitali ed il cunnilingus.
Nei maschi le percentuali di praticanti che hanno raggiunto l'orgasmo tramite rapporti con animali sale al 8%
con una una prevalenza di rapporti sessuali di coito con cani, pecore e mucche.
Per entrambi i sessi sia maschili che femminili i rapporti sessuali con animali si sono svolti in età puberale
con incontri sporadici e hanno avuto poche conseguenze sul loro sviluppo sessuale.
Come per altre pratiche sessuali non abbiamo statistiche più recenti rispetto a quelle di Kinsey ma con molta
probabilità il fenomeno bestiality e zoophilia oggi è più diffuso di quanto rilevato dallo studioso tenuto anche
conto che storicamente i taboos sul contatto sessuale uomo-animale negli anni 1950 erano più severi rispetto ad
oggi ed erano considerati a tutti gli effetti un crimine punito con la reclusione a vita.