Per "Cock torture" si intende la gamma di varianti che spaziano dalle intense stimolazioni
fino al dolore praticate sul pene e sul prepuzio (ad esclusione dei circoncisi) tramite
l'uso delle semplici mani fino ad appositi strumenti appositamente ideati.
Nonostante che il pene sia visto e considerato come una parte del corpo maschile
particolarmente sensibile e delicata tali pratiche non sono poi così terribili.
Con la pratica vi renderete conto che il pene risulta molto più robusto e resistente di
quanto si possa pensare e sopporta agevolmente una enorme quantità di giochi e tortire
senza peraltro correre seri pericoli.
Il pene oltretutto è considerato dalla maggioranza degli uomini come il centro della
sessualità e il simbolo della potenza virile in quanto dona le sensazioni erotiche più
piacevoli.
Sensazioni che peraltro risultano molto più vaste di quanto si possa immaginare e
solo attraverso la combinazione piacere/dolore si potranno raggiungere e superando
le sensazioni già conosciute.
L'aspetto psicologico riveste anch'esso una posizione rilevante quando si abusa
del pene in modo massiccio in quanto una zona comunemente associata a fonte di
piacere viene invece trasformata in bersaglio di dolore e punizioni rendendola
totalmente vulnerabile.
Sarà bene non sottovalutare che in queste pratiche vi è il desiderio di controllare
la propria sessualità se non addirittura una connessione inconscia con le fantasie
di castrazione.
I termini "paura della castrazione" e "complesso di castrazione" sono stati coniati
da Sigmund Freud e sono usati attualmente dagli psicoanalisti che seguono le teorie
freudiane per descrivere i sentimenti provati dai bambini ai propri genitali.
I bambini attribuiscono un grande valore al loro pene e sono molto preoccupati dalla
prospettiva di poterlo perdere o danneggiare.
La paura di castrazione scompare, così afferma la teoria, nel momento in cui i ragazzi
escono dall’infanzia.