Intersessualità è un termine usato per descrivere quelle persone i cui cromosomi sessuali, i genitali e/o i
caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili;
la rigida distinzione tra maschio e femmina è riservata unicamente al campo biologico e il terzo genere esiste
tanto è che nel 1,7% delle nascite si diagnostica la presenza di un soggetto ermafrodita e/o intersessuale.
Un individuo intersessuale può quindi presentare caratteristiche anatomo-fisiologiche sia maschili che femminili.
Il dato scentifico sull' intersessualità ha davvero spezzato l’equazione tra sessi e natura introducendo l'induviduo
intersessuale ermafrodita a tutti gli effetti ma sfatando pure il concetto di maschio e femmina "perfetti" tipico
sia della biologia ma sopratutto della cultura tradizionale; tutto ciò significa che nessuno è maschio o femmina
al 100%.
Ora più che mai la distinzione fra maschio e femmina non può essere considerata in modo così rigido anche perchè
si è scentificamente notato come in alcuni casi l’ambiguità sessuale giunge al punto che le gonadi si sviluppano
e regrediscono alternativamente, anche più volte durante il ciclo vitale di un individuo.
Sebbene l' intersessualità fosse già nota presso gli antichi romani che definivano (Tito Livio) l'ermafrodito come
individuo "natus ambiguo inter marem et feminam sexu infans" e secondo la motologia (Ovidio) il dio Ermafrodito
sarebbe stato il figlio di Hermes e di Afrodite che racchiudeva in sè le due polarità di maschio e di femmina
l'idea di una possibile intersessualità tra gli organismi viventi, animali e vegetali, venne per la prima volta
espressa nel 1915 da Richard Goldschmidt.
Richard Goldschmidt applicò il concetto intersessuale e ermafrodita a specie normalmente dioiche che potevano
occasionalmente esibire una mescolanza di caratteristiche fenotipiche maschili e femminili.
Grazie alle attuali conoscenze sulla sessualità umana e animale e sul suo preciso ruolo biologico, il significato
originale del termine "ermafroditismo" è sostanzialmente cambiato a favore dell' intersessualità come oggettiva
presenza contemporanea di caratteristiche sessuali di maschio e femmina in uno stesso individuo denominato appunto
intersessuale.
Il termine ermafroditismo oggi indica la caratteristica morfofunzionale relativa ad organismi in cui si ha la
doppia potenzialità a maturare unità riproduttive (gameti) sia maschili che femminili e quindi di comportarsi essi
stessi come "gameti", maschili o femminili indifferentemente.
Da quanto esposto si è resa necessaria una classificazione che potesse meglio distinguere gli individui ermafroditi
da quelli intersessuali; la distinzione è stata eseguita in base alla sessualità come meglio esposto qui di seguito:
Ermafrodita
riguarda la sessualità primaria e si riferisce alle gonadi che sono gli organi anatomici che negli animali
producono i gameti (cellula riproduttiva di tipo maschile o spermatozoo o femminile ovocita o cellula uovo sia
nell'organismo maschile che in quello femminile) mentre nel caso di ermafroditismo essi si producono entrambi i
tipi e vengono denominati a volte ovariotestis.
Intersessuale
riguarda la sessualità secondaria, ovvero incomincia il suo sviluppo intersessuale secondo uno specifico sesso di
maschio o femmina, ma da un certo momento in poi questi avrà una direzione del sesso opposto.
In questa fase intersessuale di modificazioni o espressioni morfologiche del sesso è noto che un lieve grado di
inversione nei caratteri sessuali secondari si possa manifestare sovente; dipende certamente da lievi turbe nella
costellazione orminica.
A riguardo dell' intersessuale si aggiunga che una inversione nei caratteri sessuali si ha sempre, in grado più o
meno elevato ad età più avanzata; in tutti gli anziani si manifesata infatti la tendenza ad assumere i caratteri
sessuali secondari del sesso opposto e tra i segni di inversione intersessuale del vecchio, uno dei più costanti
e caratteristici è l'ipertrofia del componente femminile della prostata.
All'interno dell' intersessualità si andranno a delineare le seguenti aree:
Ginandromorfismo che rappresenta il fenomeno spesso intimamente collegati tra loro: un mosaico di parti
maschili e femminili (R.Goldschmidt) e con altre parole è un fenomeno nel tempo e nello spazio poichè della
intersessualità il ginandromorfismo non fù mai osservato nell'Uomo ed anche negli animali è estremamente raro.
Il meccanismo con cui inserge il ginandromorfismo appare con grande chiarezza invece dallo studio dei dati
embriologici ed è molto osservato in medicina forense.
Ginandrismo rappresenta i casi in cui l' intersessualità è invece indipendenti l'uno o dall'altro sesso;
nella donna, ad esempio, si manifesta con la presenza di caratteri sessuali secondari maschili come l'eccesso di
peli, scheletro mascolino ecc. con organi sessuali maschili allo stato rudimentale.
In qualità di sito dragon non riteniamo opportuno dilungarci ulteriormente nella trattazione di sottocategorie scentificamente
riconosciute dalla medicina in campo della sessualità come per ogni riferimento sia al mondo animale che vegetale; crediamo
quindi opportuno trattare il discorso per specifici approfondimenti nei meeting sponsorizzati dragon.
Sessualità: identità di genere sessuale intersessuale