Per senilità, volgarmente chiamata anzianità o vecchiaia, si intende l'ultima parte del ciclo vitale umano,
ovvero quella parte della vita degli esseri umani che sono prossimi alla fine del loro ciclo vitale.
La senilità, anzianità o vecchiaia non ha lo stesso significato in tutte le società e in molte culture gli
individui vengono considerati appartenenti alla fase di vecchiaia o di seniltà solo per il fatto di aver
cambiato il loro ruolo sociale (nonni, pensionati ecc.) più che per la vera insorgenza di patologie legate
alla senilità o vecchiaia.
Dal lato sociale si ritiene che senilità, anzianità o vecchiaia inizi a manifestarsi attorno ai 60-65 anni
anche se le funzioni fisico mentali inizino a decadere solo tra i 65 e i 75 anni mentre in molti casi sembra
che il tempo non passi fino agli 80 anni.
In pratica possiamo considerare l'insorgere della senilità o vecchiaia solo in quei soggetti che stanno
vivendo un periodo della loro vita caratterizzato dal progressivo decadimento dell'organismo i cui sintomi
sono meglio indicati in
disturbi e malattie della vecchiaia.
Vecchiaia, anzianità e senilità considerati da sempre quale prezioso scrigno di tradizione, cultura, conservazione
del passato, radicamento e attaccamento alle proprie origini dalla metà del XIX secolo, nei paesi occidentali,
si visto trasformarsi da valore in dis-valore assumendo il sinonimo di emarginazione, esclusione, intralcio,
fastidio, improduttività; tale passaggio ha messo in crisi la cultura patriarcale del passato e ha accolto la
nuova epoca all’insegna del giovanilismo scatenando una disperata ricerca di mostrarsi sempre giovani, attraenti,
in forma.
Vero è che oggi è sempre più difficile discernere la soglia oltre la quale si diventa ufficialmente (non solo o
non tanto anagraficamente) anziani a causa dei nuovi stili di vita, delle scoperte medico-farmacologiche, delle
terapie all’avanguardia.
Così, se sino a poco fa, a 55 anni si era ufficialmente anziani, oggi il limite è stato, pian piano, procrastinato,
sino ad essere reticenti, di parlare di vecchiaia negli over-80 renbdendo l'età anagrafica sempre meno vincolante e
non è raro notare come un’infinità di ultrasettantacinquenni sia oggi assai più energica ed attiva di tanti venti/trentenni.
Sessualmente parlando il pregiudizio secondo il quale la vita sessuale in una coppia di anziani non possa esista
mai è risultata più errata che in questo millennio dove nella fase di vecchiaia, anzianità e senilità si potrà
registrare, tanto nell'uomo quanto nella donna, solo un certo calo della libido ma che non non impedisce i rapporti
sessuali.
E’ chiaro che l’attività sessuale di un sessantenne non sarà mai quella di un giovane trentenne, ma questo non
deve costituire un problema, non deve portare ad uno stato depressivo che potrebbe alimentare in questo un caso
un circolo vizioso.
Mentre nella donna l'insorgere della menopausa non necessariamente implica una riduzzione del desiderio sessuale
nell'uomo dopo i 50 anni si nota una diminuzione nella produzione di testosterone che è una sindrome da poco conosciuta
che prende il nome di LOH (late onset hipogonadism); l'ormone maschile testosterone regola l’attività cardiaca,
quella muscolare, la produzione dei globuli rosi e il buon umore e un suo deficit produce spiacevoli conseguenze
in tutto il corpo che può apparire quindi depresso, con condizioni generali di salute decadute e quindi in una parola
invecchiato.
Il questo caso il compito dello specialista
andrologo
è quello di informare, aiutare il maschio a mediare tra il desiderio di efficienza ed una sessualità che cambia.
Per una buona vecchiaia, anzianità e senilità la cosa più importante è assumere un buono stile di vita, ovvero
adottare tutti quei comportamenti, regole che portano ad una maggiore sopravvivenza: abolizione del fumo e dell’eccessivo
consumo di alcol, controllo del sovrappeso, soprattutto di un parametro fondamentale, il giro vita, praticare una
regolare attività fisica (basta camminare a passo svelto per 30 minuti al giorno) per consentire che il testosterone
rimanga nei limiti della norma, ma cosa più importante si potrebbe continuare ad avere una buona attività sessuale
che non solo allungherebbe la vita ma ne migliorerebbe nettamente la qualità allontanando la vecchiaia.
Un giusto equilibrio tra attività lavorativa (es. volontariato), ricreativa (es. hobby) e attività fisica (es.
esercizi di mobilizzazione delle articolazioni, bicicletta, camminare) è indispensabile anche durante la vecchiaia,
anzianità e senilità per una buona sessualità generale dell'individuo; a conferma di ciò possiamo rammentare
alcuni uomini sessualmente validi come Charlie Chaplin ed Anthony Quinn che a 80 anni furono padri se non Isacco
ebbe un figlio a 120 anni.
Ma basta guardarsi intorno per poter constatare che se un individuo maschio conduce una buona attività sessuale
appare molto più giovane della sua età anagrafica.
La vita media in Occidente si è di molto allungata ed il desiderio di una buona qualità di vita è diventato pressante.