Per effettuare il clistere ci si serve di apposite perette a capacità
variabile, oppure di particolari irrigatori. Nel clistere evacuativo,
utilizzato per la preparazione di colonscopie, si introduce almeno un
litro d’acqua, a cui si possono aggiungere glicerina o solfato di magnesio.
Nel clistere purgativo, cui spesso si ricorre a sproposito per vincere
la stitichezza ostinata, 200 o 300 ml. di acqua sono sufficienti a provocare
una scarica.
Nei clisteri medicamentosi, molto usati nelle malattie infiammatorie
intestinali (colite e proctite ulcerosa, colite e malattie perianale
di Chron), si somministrano cortisonici o mesalazina in soluzione acquosa.
La maggior parte della gente troverà difficile mantenere la soluzione
dell’enema per più di 5 minuti. Se le viscere non sono pulite l’azione
peristaltica dei due punti del colon spingerà le masse fecali e produrrà
una pressione intensa; in questo caso sarà bene espellere e riprovare.
Se ottenete in un secondo enema uno spasmo forte e uno stimolo ad espellere,
alzarsi è la cosa più sbagliata che possiate fare. Se potete attendete e
la pressione sparirà in 10-15 secondi. Allora potete espellere senza sforzare.
Durante la gestione dell’enema vi coricherete sulla parte sinistra, con
il piede flesso: questa posizione permetterà alla soluzione di enema di
fluire facilmente nei due punti del colon e nel retto.
Iniziate per gradi e procuratevi tre cose inizialmente: un sacchetto o un
contenitore medical, un tubo, un ugello e una cannula.
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