MEDICINA PREVENZIONE CONDOM PRESERVATIVO STORIA
Storia del Condom o Preservativo
L'invenzione del profilattico si deve al grande anatomista italiano
Gabriele Falloppio, che lo propose inizialmente non come protezione contro il
concepimento bensì come prevenzione alla sifilide.
Infatti nel 1564, due anni dopo la sua morte, in un'opera Falloppio spiegava infatti come
un uomo, non circonciso, poteva cautelarsi contro le infezioni mettendo una sottile guaina
di lino sul glande e poi ricoprendola col prepuzio.
Nel XVIII secolo, i profilattici, ancora considerati come difesa contro la sifilide, ma già
impiegati anche come contraccettivi venivano confezionati utilizzando un budello di pecora
o saltuariamente di pelle di pesce.
Tali profilattici venivano venduti nei bordelli o da qualche commerciante specializzato.
Si ricorda una certa signora Philips di Londra, la quale riforniva "farmacisti, medici e
speziali come pure ambasciatori, stranieri, gentiluomini e capitani di nave".
Il condom articolo di difficile confezionamento e dal prezzo alquanto elevato subì nel 1843
una decisiva svolta, infatti in quell'anno vi fu la scoperta della vulcanizzazione e la
successiva produzione di un tipo di gomma leggera, consentendo di apportare notevoli
miglioramenti al rudimentale profilattico del tempo.
Negli anni Settanta, infatti, il condom venne usato sempre più frequentemente,
proprio per merito della differente lavorazione del prodotto. Si curò poi
anche l'aspetto estetico dell'anticoncezionale, dandogli una rispettabilità
allora sconosciuta, infatti venne posto in commercio in confezioni che
riportavano i ritratti della regina Vittoria e di Gladstone. Ma solo
cinquant'anni più tardi con la scoperta del lattice liquido e dell'automazione
si ebbe la svolta definitiva ai condom che vennero posti in vendita a
prezzi accessibili al grande pubblico. Il mercato ne fù entusiasta tantochè
le uniche statistiche del tempo riportano che nei primi cinque anni del
1930 solo in America sono stati venditi oltre 317 milioni di pezzi all'anno.
Una antica ricetta della metà del XIX secolo riporta testualmente:
"Prendete un intestino cieco di pecora; immergetelo in acqua, rivoltatelo
da ambo i lati; ripetete poi l'operazione in una soluzione di soda che
cambierete ogni 4-5 ore, per cinque o sei volte. Togliete poi la membrana
mucosa con l'unghia; solforate, risciacquate, lavate con acqua e sapone;
risciacquate, soffiate, fate asciugare. In seguito tagliate nella lunghezza
desiderata e attaccate all'estremità aperta un pezzo di nastro. Si usa per
prevenire infezioni o gravidanze".
Naturalmente il prodotto ottenuto non poteva aderire perfettamente al
pene e doveva essere quindi applicato con estrema cura ed utilizzando
ambo le mani.
Gabriele Falloppio (Modena 1523 - Padova 1562)
Medico anatomico, dopo aver studiato botanica e medicina da autodidatta, si
perfezionò a Padova e a Ferrara dove, nel 1547 fu incaricato di insegnare
storia naturale. Nel 1548 Cosimo I gli affidò la cattedra di anatomia nello
Studio pisano. Interessato alla botanica e alla farmacologia, compì numerosi
studi anatomici, con i quali potè descrivere la struttura esatta delle trombe
uterine, dei muscoli oculomotori, della chorda tympani, della chiocciola ossea
e dell'acquedotto del vestibolo. Chiamato nel 1551 a Padova ad insegnare
"Semplici, Chirurgia et Notomia", pubblicò nel 1561 le Osservationes anatomicae.
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