Sono conosciuti rari casi in cui il morto aveva, prima di morire, dato il consenso ad un rapporto sessuale
dopo la sua morte; tali casi pongono difficili quesiti etici sulla loro liceità.
Alla lettera, "necrofilia" significa "amore per la morte" come "biofilia" significa "amore per la vita".
Il termine necrofilia indica una rara
parafilia o perversione sessuale
nella quale in soggetto raggiunge l'orgasmo mediante atti sessuali (eterosessuali o omosessuali) compiuti
su un cadavere.
Nella necrofilia il soggetto ha un morboso desiderio di possedere un corpo morto per consumare con questo
rapporti sessuali.
La necrofilia è una pratica sessuale eticamente inaccettabile e giuridicamente l'atto sessuale consumato
con un cadavere viene considerato in modo simile ad uno stupro.
Le fantasie sessuali che si ispirano alla necrofilia come l’immaginare di fare sesso nei pressi di un
cimitero o durante un funerale, come spesso accade, rappresenta una perversione sessuale di un’immagine
più scoperta e chiara di un orientamento che può riscontrarsi in molta gente, senza peraltro implicare
interferenze sessuali.
Ora descriviamo la persona necrofila :
la persona orientata in senso necrofilo è attratta e affascinata da tutto ciò che
non è vivo, da tutto ciò che è morto come ad esempio cadaveri in disfacimento,
amputazioni, feci, sudiciume.
Necrofili sono coloro che amano parlare di malattie, di funerali, di morte.
I necrofili si immergono nel passato, mai nel futuro.
Il loro modo di sentire è eminentemente sentimentale, essi nutrono cioè la memoria
dei sentimenti che avevano ieri, o che ritengono di aver avuto.
Sono freddi, distanti, devoti a “legge e ordine” non la vita ma la morte li eccita
e li soddisfa.
Caratteristico del necrofilo è l’atteggiamento verso la forza.
La forza è la capacità di trasformare un uomo in un cadavere (Simone Weil ndr),
proprio come la sessualità crea la vita.
La persona necrofila non ha come polarità sessuale il maschio e la femmina bensì
il “potente” e l’”impotente”, gli “uccisori” e gli “uccisi”.
I necrofili si innamorano dei potenti e sono soggetti a attrazioni sessuali versi
di essi come non meno sono soggetti a desiderio di “crofagia” cioè il desiderio di
mangiare un cadavere un desiderio che non di rado si può riscontrare nei loro sogni.
Ad esempio Hitler e Stalin erano molto amati dai necrofili per la loro illimitata
facoltà e disposizione ad uccidere.
Tutto ciò che è lontano dalla vita o diretto contro di essa, attrae il necrofilo.
Egli vuole tornare all’oscurità del grembo, del passato, all’esistenza inorganica o
animale.
Le tendenze necrofile di solito si manifestano più chiaramente nei sogni: trattano di
delitti, di sangue, di cadaveri, di feci, di scheletri e sono spesso continui e ripetuti.
La persona altamente necrofila si può sovente riconoscere dall’aspetto e dai gesti.
E’ fredda, la sua pelle sembra morta, e ha spesso un’espressione in volto come se stesse
annusando un cattivo odore.
E’ ordinata, ossessiva, pedante.
Se un Hitler, uno Stalin e un Eichmann rappresentano eminenti necrofili, ci sono alcuni
individui che non hanno occasione né facoltà di uccidere ma la cui necrofilia si esprime
in altri modi, a prima vista più innocui.
Un esempio è la madre costantemente interessata alle malattie del suo bambino, ai suoi
difetti, e incline ad una fosca prognosi per il suo futuro; al tempo stesso non sarà
colpita da un cambiamento favorevole, non risponderà alla gioia del bambino, non avvertirà
nulla di nuovo che cresce in lui.
Potremmo scoprire che i sogni di lei riguardano malattie, morte , cadaveri e sangue.
Pur senza danneggiare il bambino in alcun modo evidente, questa madre lentamente ne
può soffocare la gioia di vivere, la fiducia dicrescere, e alla fine lo contagerà con
la propria tendenza necrofila.
La necrofilia rappresenta un orientamento fondamentale: essa è l’unica risposta alla
vita che sia completamente opposta alla vita; è il più morboso e pericoloso degli
orientamenti verso la vita, di cui sia capace l’uomo.
E’ la vera perversione; mentre si è vivi, si ama non la vita ma la morte; non lo
sviluppo, ma la distruzione.
Il ciclo della vita è quello dell’unione, della nascita e della crescita, proprio
come il ciclo della morte è quello della cessazione della crescita, della disintegrazione,
del decadimento.
Comunque, perfino l’istinto sessuale, mentre biologicamente serve alla vita, non è
necessariamente quello che psicologicamente esprime la biofilia.
Sembra che difficilmente ci sia una qualche emozione intensa che non possa essere
attratta e mescolata all’istinto sessuale.
La vanità, il desiderio di ricchezza, di avventure, e perfino l’attrazzione per la morte,
possono, per così dire, servirsi dell’istinto sessuale.
Sadismo, masochismo, necofagia e coprofagia sono perversioni, non perché deviino dagli
abituali schemi di comportamento sessuale, ma proprio perché indicano la sola
fondamentale perversione: la fusione tra la vita e la morte.
La maggior parte delle persone sono un misto particolare di orientamenti necrofilo e
liofilo, e quel che conta è quale delle due tendenze predomini.
Coloro nei quali l’orientamento necrofilo prende il sopravvento, uccideranno lentamente
il loro lato liofilo; di solito non sono consapevoli della loro inclinazione alla morte;
si lasciano indurire il cuore; agiranno in modo tale che il loro amore di morte appaia
come logica e razionale risposta a ciò che essi provano.
D’altro canto, coloro nei quali predomina ancora l’amore per la vita, avranno uno shock
quando scopriranno di essere vicini alla morte, e questo colpo potrebbe ridestarli alla
vita.