Il carattere anale nelle persone si identifica in coloro che hanno un profondo
interesse e inclinazioni per le feci, come parte della loro generale affinità
con tutto ciò che non è vivo.
Le feci sono il prodotto che viene alla fine eliminato dal corpo, non essendogli
più di alcuna utilità.
Il carattere anale è attratto dalle feci come è attratto da tutto ciò che è
inutile alla vita, come il sudiciume, le proprietà come mero possesso e non come
mezzo di produzione e di consumo.
Quanto alle cause dello sviluppo di questa attrazione per ciò che non è vivo,
c’è ancora molto da studiare.
Abbiamo ragione di ritenere che, a prescindere dai fattori costituzionali, il
carattere dei genitori, e specialmente quello della madre, sia un fattore importante.
La madre che insiste su una rigida pulizia personale e che mostra un interesse
eccessivo per il processo di evacuazione del bimbo ecc…è una donna dal forte
carattere anale, che cioè ha un forte interesse per ciò che non – vivo e morto,
e costringerà il bambino nella stessa direzione.
Le mancherà al tempo stesso la gioia di vivere, non sarà stimolante ma deprimente.
Spesso la sua ansietà contribuirà a rendere il bambino pauroso della vita e
attratto da ciò che è non-vivo.
In altre parole, non è la pulizia personale come tale, con i suoi effetti sulla
libido anale, che conduce alla formazione di un carattere anale, ma il carattere
della madre che, con il suo timore e odio per la vita, rivolge il suo interesse
al processo di evacuazione, e orienta in molti altri modi le energie del bambino
verso la bramosia di possedere e accumulare.
Per Freud il carattere anale e il carattere necrofilo rivelano ampie analogie.
In realtà, essi sono qualitativamente simili per il loro interesse e la loro
affinità con ciò che è non-vivo ma differiscono per intensità.
Sarebbe meglio considerare il “carattere necrofilo” come la forma maligna di
quella struttura di carattere la cui forma “benigna” è il “carattere anale”.