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Bisex e Bisessualità

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Storia: ciascuno nasce bisessuale
Secondo taluni la bisessualità degli individui sarebbe innata e naturale. La biologia infatti dimostra che gli embrioni sono tutti femminili fino alla 5° - 6° settimana di vita fetale ovvero fino a che gli androgeni fetali sono in attività.
Anche Freud dichiara sulla sua teoria della sessualità del 1905 che ognuno nasce bisessuale per poi solo dopo complessi processi di socializzazione intrapprendere orientamenti sessuali ben precisi.
Freud prosegue poi nel 1911 che nonostante questa preferenza sessuale ciascun individuo oscilla per tutta la sua esistenza tra sensazioni eterosessuali e omosessuali.
Daltronde che la bisessualità sia sempre esistita lo dimostrarono i due andrologi americani Clellan Ford e Franck Beach che nel loro studio del comportamento sessuale (svolto tra il 1920 ed il 1950) hanno osservato che alcune forme d'omosessualità e di bisexualité erano bene accettate in 49 società tribali su 76.
La nascita di un concetto
L'atteggiamento nei confronti dell'

omosessualità

è molto cambiato nel corso dei secoli e noi tutti abbiamo imparato ad accettarlo e a non dare motivi di riprovazioni senza giusta causa. Molti pregiudizi attuali sull'

omosessualità

sono ancora reminiscenze della classificazione che ne fece nel XIX secolo Richard von Krafft-Ebing che la considerava solo una malattia per la degenerazione neuropatica ereditaria. Oggi invece abbiamo da affrontare un altro pregiudizio che ci mette di fronte ad una

sessualità

non compresa cioè la "

bisessualità

" che molti catalogano solo come "vizio"o indulgente concupiscenza. Purtroppo si è spesso data catalogazione di omosessualità su individui che altro non erano che bisessuali sposati la cui bisessualità può esprimersi anche in "hermaphrodisme psichico che consiste in un desiderio compulsivo d'appartenenza all'altro sesso.
Krafft-Ebing, Richard von (Mannheim 1840 - Graz 1902), psichiatra tedesco, noto soprattutto per gli studi pionieristici sulla psicopatologia sessuale. Krafft-Ebing, professore di psichiatria in numerose università tedesche e austriache tra il 1872 e il 1902, nel 1886 pubblicò la sua opera più famosa, Psychopathia sexualis (Psicopatologia sessuale), una raccolta di casi clinici che egli riteneva fossero devianze sessuali (oggi considerate, invece, semplici varianti della normalità) tradotta in molte lingue.

Fece importanti scoperte su alterazioni patologiche come l'epilessia e sulle correlazioni tra sifilide e paralisi; studiò inoltre la paranoia e la possibilità di usare l'ipnosi per il trattamento della malattia mentale. La sua attenzione per gli aspetti legali e genetici del comportamento fecero sì che fosse spesso chiamato come perito dai tribunali. I suoi contributi nell'ambito della psichiatria, della criminologia e della psicopatologia forense hanno notevolmente favorito lo sviluppo della psicologia clinica come scienza
È in 1886 che sembra il lavoro Psychopathia sexualis di Krafft-Ebing, dedicato alla

sexualité

e che fa di lui il vero pioniere della sexologie. Nominato professore straordinario di psichiatria al Reichsuniversität di Strasburgo in 1872 dopo il annexion della Alsace dalla Germania, occupa in seguito, in 1873, un quadro di comando l'università di Graz in Austria, quindi è promosso titolare di un quadro di comando di psichiatria in 1888 all'università di Vienna. Professerà idee rivoluzionarie sull'sexualité ad un'epoca dove si voleva ignorare che numero di homosexuels era in realtà del bisessuali sposato. Tuttavia distingue radicalmente la homosexulaité della bisexualité. Questa può esprimersi nell'omosessualità ma anche in ciò che chiama il "hermaphrodisme psichico" che consiste in un desiderio compulsivo d'appartenenza all'altro sesso. È la definizione che si darebbe oggi dello transsexualisme di cui Krafft-Ebing ha descritto, in Psychopathia sexualis degli esempi completamente caratteristici. Per Krafft-Ebing la bisexualité, non più dell'omosessualità, non era gli stati morbosi, le affezioni nervose falsate d'immortalité che descrivevano Gley ed i medici del XIX secolo, ma delle alternative sessuali perfettamente compatibili con la salute psichica. Krafft-Ebing si stacca dunque dei pregiudizi morali della sua generazione. Invece, e soprattutto, un'intuizione notevole sorge nello spirito dello psychiatre: esisterebbero due centri nervosi, uno maschile, l'altra femmina, nel cervello degli individui dei due sessi. Questi centri si svilupperebbero al momento della puberté, sotto l'influenza delle ghiandole genitali, da cui sarebbero indipendenti almeno all'origine. Così formulato, questo concetto, che non era fondato su alcun'anatomica o psicologico, è réelement prémonitoire quando ci si vede accumulare in cete fine dei XX sciècle preuvents di una bisexualité cerebrali tanto dallo Drosophile o la lucertola che al ratto. Prima di lui, in 1884, Gley avaitfait appello ad uno stato di bisexualité per spiegare l'inversione in un articolo "sull'aberrazione dell'instinct sessuale" sembrato nella rivista filosofica. Rapidamente di ailleur, il concetto di bisexualité andava pêtre integrato nella riflessione psicanalitica e psichiatrica sulla sexualité
Poco dopo la pubblicazione di Psychopathia sexualis, Sigmund Freud creava in 1893, con Breuer, il metodo psicanalitico. Aveva acquisito una formazione di biologo nel laboratorio di fisiologia di Ernst Brücke a Vienna. Non è dunque stupefacente che sia costantemente preoccupato, nelle edizioni successive delle sue ti re prove su una teoria della sexualité, degli aspetti biologici della bisexualité, dalle loro pubblicazioni nel 1905 fino al 1920. Alla partenza, il concetto della bisexualité ha rappresentato per Freud soltanto un elemento di riflessione biologica sui meccanismi di ciò che chiamava l'inversione sessuali. Definendo l'inversione, ne distingue 3 tipi: uno assoluto, secondo amphigène ed il terzo circostanziale. Il primo riguarda gli individui il cui sexualité riguarda soltanto congénères di stesso sesso. Il secondo costituisce un "hermaphrodisme psychosexuel", ma contrariamente a ciò che pensava Krafft-Ebing del "hermaphrodisme psichico", si manifesta, secondo Freud, ad argomenti per che il sexualité può avere indifferentemente per oggetto l'uno o l'altro sesso. Si tratta in realtà di ciò che chiamiamo oggi "la bisexualité". L'ultimo, sporadico, è quello che dipende dall'assenza di un oggetto sessuale normale in situazioni d'isolamento come i pensionnats, le prigioni, i bagnes o i conventi. Freud rejete dunque il carattere obbligatorio congenito che alcuni avevano fino allora attribuito all'omosessualità. Il biologo che era Freud si ricorda allora della bisexulaité originale dei progetti gonadiques ed anche di coexistance, nel hermaphrodisme, anche se quest'ultimo è eccezionale nell'uomo, delle ghiandole genitali dei due sessi. Ciò lo conduce ad interrogarsi sul modo in cui si può concepire l'intervento della bisexualité nella genesi dell'inversione sessuale. Nota tuttavia che non si è osservata coincidenza regolare tra segni allo stesso tempo anatomici e psichici di hermaphrodisme e l'inversione sessuale. Il hermaphrodisme somatico ed il hermaphrodisme psichico sarebbero dunque cose indipendenti. Come lo aveva già immaginato Magnus Hirschfeld in 1889, suppone che ogni donna porti in essa dei germi maschili ed ogni uomo dei germi femminili. Tuttavia, non pensa che il hermaphrodisme psichico possa da solo spiegare l'inversione sessuale perché questa dovrebbe allora accompagnarsi dalle qualità psichiche e delle caratteristiche di caratteri dell'altro sesso, ma non è così sempre. Certamente, gli uomini e le donne virili esistono ma l'amore dei ragazzi nella Grecia vecchia testimonia la compatibilità dei caratteri di virilità con l'inversione. Sempre preoccupato dagli aspetti biologici della bisexualité ai colli delle edizioni successices delle tre prove, Freud ricorda nel 1910 che il suo amico Wilhelm Fliess aveva rivendicato nel 1906 la paternità dell'idea di bisexualité come applicabile a tutti gli individui. Era del resto il pensiero di Krafft-Ebing e l'adesione ad un rifiuto di qualsiasi sospetto di morbosità al riguardo tanto della bisexualité che dell'omosessualità. Nel 1915, Freud conferma questo rifiuto della psicanalisi di separare i homosexuels degli altri individui. Considera che la scelta dell'oggetto indipendentemente dal suo sesso, e l'attaccamento uguale ad oggetti maschili o femminili, è un carattere primitivo dell'infanzia nell'uomo; che solo limitazioni in un senso o nell'altro fanno che questo stato déceloppe in sexualité normale o in inversione. L'interesse sessuale esclusivo di un sesso per l'altro non è una cosa ovvia che si tradurrebbe in termini d'attrazione chimica. Non è questo passo già la lingua delle scienze comportamentali moderne che introducono la nozione di innato e di acquins nell'interpretazione delle condotte sessuali?
Rapporto Kinsey Kinsey Alfred biologo statunitense con cattedra nel 1929 all'Idiana University di zoologia. Fondò un istituto per la ricerca sessuale e compì una vasta ricerca sul comportamento sessuale degli statunitensi pubblicando due diversi rapporti nel 1948 e nel 1953 smentendo clamorosamente la morale puritana americana. Lo scienziato Kinsey fu l'autore del discusso e famoso Rapporto Kinsey, un'indagine ad ampio raggio sulla sessualità e sulla morale dei tempi moderni. Il suo studio comprendeva sia uomini che donne (1953). Questo rapporto ha dimostrato in particolare, che esistono notevoli differenze tra il comportamento sessuale socialmente auspicato e il comportamento effettivo delle persone. E' risultato inoltre che non esiste una netta demarcazione tra comportamento sessuale "normale" e "anormale". Atti sessuali un tempo classificati come perversioni sono oggi considerati normali o eccentrici se vengono praticati da adulti consenzienti, che ne traggono reciproca soddisfazione. Più recentemente invece gli studi sulla sessualità hanno affrontato la tematica del "genere" ossia dell'identità e dei suoi disturbi.

Approfondimenti su Alfred Kinsey :
il Test di Alfred Kinsey

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Ultimo aggiornamento: venerdì 22 novembre 2024