come diagnosi medica fu probabilmente impiegato per la prima volta dal
sessuologo
tedesco
dott. Magnus Hirschfeld nel secondo decennio del ventesimo secolo.
Oggi il termine è più noto nella letteratura sessuologia, indicando il desiderio di alcuni individui di indossare
gli abiti del sesso opposto.
Pertanto lo si definisce anche come "inversione di abbigliamento" (
cross-dressing
).
Parecchi autori e lo stesso Hirschfeld definiscono questa usanza
sessuale
come deviante mentre Hevelock
Ellis propose, per indicare il medesimo stato, l'uso del termine "
eonismo
", dal nome del cavalier d'Eon
de Beaumont, un noto
travestito
della corte di Luigi XV.
In tal modo l'Ellis volle addurre un termine che fosse in analogia con quelli di sadismo e masochismo, egualmente
tratti dai nomi di famosissimi esponenti delle rispettive deviazioni, il marchese francese donatine de Sade e lo
scrittore austriaco Leopold Sacher-Masoch.
Il
travestitismo
è un atto solitario che non richiede assolutamente nessun partner, le relazioni
sessuali
spesso sono con una donna, quando avvengono con un maschio generalmente vedono il
travestito
in posizione femminile nel coito.
Vi sono degli omosessuali che ricevono una soddisfazione emotiva dall'inversione di abbigliamento; può essere una
questione semantica considerarli "
travestiti omosessuali
" ovvero "
omosessuali travestitici
".
Essi semplicemente desiderano per il loro
piacere sessuale
sia l'inversione dell'abbigliamento sia un
partner del medesimo sesso.
Non è escluso che l'omosessuale
travestito
utilizzi il suo organo maschile anche sull'altro uomo e si
eccitino al di là dell'inversione di abbigliamento.
Tipi di rapporti
Ecco i tipi di rapporti che si possono instaurare tra un maschio, un
travestito
ed un
transessuale
con partner maschio.
Maschio-Maschio
rapporto omosessuale o bisessuale
Travestito-Maschio
rapporto omosessuale, bisessuale e eterosessuale
Transessuale-Maschio
rapporto eterosessuale
Nel
transessualismo
l'obiettivo principale è la trasformazione
sessuale
: un partner
sessuale
maschile può poi essere desiderato più o meno urgentemente, ma è un fattore secondario, spesso tutt'altro che
indispensabile e nient'affatto costante.
Esistono dei casi di
transessuali
che sentono il loro essere donne e sono attratte dalle donne: in tal casi
pur essendo in presenza di rapporti eterosessuali si dovrebbe parlare di rapporti lesbici (anche perché le pratiche
sessuali
tra una donna e una trans lesbica sono tipicamente quelli tra due donne lesbiche).
Nel caso una
transessuale
che si senta donna venga attratta da un uomo non si può che parlare di rapporti
eterosessuali perché si tratta di relazioni di una donna con un uomo.