Perché 4 uomini su 100 e circa 2 donne su 100 (dati di Kinsey) sarebbero omosessuali per tutta la vita?
Sono state avanzate diverse ipotesi a questo proposito, ma la maggior parte di esse rientra sotto una di
queste voci :
Tra le arcaiche e' possibile annoverare :
eredità.
equilibrio ormonale.
esperienze precoci nell’infanzia.
arresto dello sviluppo.
seduzione.
segregazione dei sessi.
EREDITA’
A prima vista è difficile vedere come l’eredità possa giocare un ruolo rilevante. Di solito gli omosessuali
non hanno figli e qualsiasi gene si supponga possa far tendere una persona verso l’omosessualità tenderebbe
pertanto a scomparire dal pool genetico. Tuttavia alcuni omosessuali si sposano e hanno dei bambini e per
questi bambini, l’eredità potrebbe costituire un fattore determinante. Ma la maggior parte degli omosessuali
ha genitori eterosessuali, il che suggerisce o che l’eredità non gioca alcun ruolo nel dare origine
all’omosessualità, o che dei geni recessivi si combinano per generare dei bambini omosessuali. Uno studio sui
gemelli fornisce delle informazioni interessanti che potrebbero provare l’esistenza di una base genetica
dell’omosessualità. Come si è visto, i gemelli, possono essere MZ o DZ. Fu scoperto che tutti i gemelli MZ,
fratelli di 37 omosessuali maschi erano o esclusivamente omosessuali o bisessuali. Nessuno dei gemelli DZ
fratelli di maschi omosessuali erano omosessuali o bisessuali. Questa, comunque, non è una prova conclusiva
a favore dell’ereditarietà dell’omosessualità, in quanto non sappiamo quale ruolo abbia potuto giocare l’ambiente
nel far sì che i gemelli MZ si somigliassero più dei gemelli DZ.
EQUILIBRIO ORMONALE
La scoperta degli ormoni sessuali maschili e femminili e la presenza in proporzioni diverse di entrambi i tipi
di ormoni in entrambi i sessi hanno suggerito l’esistenza di una base ormonale per l’omosessualità. I maschi
omosessuali, suggeriscono alcuni autori, secernono una quantità relativamente maggiore di ormoni sessuali femminili,
mentre le donne omosessuali secernono una quantità relativamente maggiore di ormoni sessuali maschili. Questa è
una teoria semplice e suggestiva, ma sfortunatamente i risultati sperimentali non la confermano. L’equilibrio
ormonale sembra essere indipendente dalla scelta dell’oggetto sessuale. Gli individui che hanno una elevata
percentuale di ormoni del sesso opposto possono essere omosessuali o eterosessuali. Il trattamento degli adulti
omosessuali di sesso maschile con ormone sessuale maschile innalza la motivazione sessuale ma non modifica le
preferenze sessuali. Di quando in quando, un feto di sesso femminile viene mascolinizzato da una condizione biochimica
della madre. Dagli studi su ragazze che erano state " androgenizzate " (avevano ricevuto ormoni sessuali maschili
durante lo stato prenatale )hanno mostrato che l’80 per cento di esse diventavano dei " maschiacci ", si dedicavano
a sport pesanti, preferivano giocare con i ragazzi, erano indifferenti alle bambole e agli abiti femminili e da
adulte subordinavano il matrimonio alla carriera. Ma nessuna sviluppava una tendenza omosessuale.
ESPERIENZE INFANTILI
Da quando Freud descrisse per la prima volta come le esperienze precoci del bambino influenzino successivamente
il suo carattere e il suo comportamento, i ricercatori hanno preso in esame le interazioni genitori-figlio per
vedere quali effetti potrebbero produrre sul comportamento sessuale dell’individuo. Questi studi hanno posto in
evidenza che una madre dominante, possessiva e indulgente, insieme ad un padre distaccato, assente, ostile, o
deceduto, possono predisporre un ragazzo all’omosessualità. Gli psicologi sostengono che tali circostanze possono
rendere difficile a un ragazzo un’identificazione adeguata con il ruolo maschile e così, con tutta probabilità,
si identificherà con la madre. Ma nella maggior parte dei casi i ragazzi che vivono in tali condizioni crescendo
diventano eterosessuali. A quanto sembra, queste esperienze infantili precoci accrescono le probabilità che un
ragazzo possa diventare omosessuale, ma non determinano necessariamente l’omosessualità.
ARRESTO DELLO SVILUPPO
Freud formulò una teoria secondo la quale i bambini crescendo attraversano una serie di stadi psicosessuali.
Nello stadio finale o genitale, gli impulsi sessuali si dirigono verso individui del sesso opposto. Alcuni,
sosteneva Freud, si fissano agli stadi precoci non raggiungendo così la piena maturità psicosessuale. Secondo
questa concezione, gli omosessuali sono vittime di un arresto dello sviluppo causate da esperienze traumatiche
o deformanti. Una persona può rimanere fissata ad uno stadio di ammirazione dei propri genitali, e successivamente
desiderare un partner che abbia il suo stesso tipo di organi sessuali. Oppure un ragazzo può essere tanto frustrato
nei tentativi di ottenere l’amore esclusivo della madre da sviluppare un sentimento di ostilità nei confronti
delle donne. Alla stessa maniera una ragazza può sviluppare sentimenti di ostilità nei confronti degli uomini
in seguito a frustrazioni subite nei rapporti affettivi col padre. Per altri il senso di colpa derivante da
desideri sessuali nei confronti del genitore di sesso opposto e la paura del genitore dello stesso sesso possono
inculcare una tendenza omosessuale permanente. Oppure una persona può fissarsi sulla stimolazione anale o orale.
SEDUZIONE
Una giustificazione comune per le leggi contro gli atti omosessuali è che, a quanto si dice,gli adolescenti
sono indotti all’omosessualità da uomini più anziani che li seducono. Anche se tali seduzioni hanno realmente
luogo, nessuno ha ancora studiato tale problema, così non si sa ancora quanta parte possa essere attribuita a
inviti manifesti o subdoli. Né si sa se il ragazzo sedotto diviene omosessuale e se diverrebbe omosessuale in
assenza della seduzione. I concetti di imprinting e di rinforzo potrebbero essere rilevanti in rapporto alla
teoria della seduzione. Se la scelta dell’oggetto sessuale è indifferenziata durante l’infanzia e la prima
adolescenza, se le prime esperienze sessuali del ragazzo o della ragazza sono di tipo omosessuale e soddisfacenti,
e se i successivi rapporti eterosessuali si rivelano meno soddisfacenti, l’individuo potrà allora mostrare delle
inclinazioni verso l’omosessualità.
LA SEGREGAZIONE
Si sa che gli atti omosessuali aumentano quando individui di un sesso sono tenuti separati da individui di sesso
opposto, come nel caso in cui vivano in prigione. Ma non vi è alcuna prova che indichi che gli atti omosessuali
in tali circostanze facciano sì che una persona divenga omosessuale una volta usciti di prigione. E'’chiaro che
la segregazione sessuale porta ad adattamenti temporanei piuttosto che a cambiamenti permanenti degli atteggiamenti
sessuali.