Non vi è alcun dubbio che la preoccupazione maggiore è quella di capire se l’omosessualità dei genitori
interferisca significativamente nello sviluppo psicosessuale del bambino.
Facendo riferimento alla letteratura esistente sulla formazione dell’identità sessuale occorre screditare
alcuni luoghi comuni relativi agli effetti che l’orientamento sessuale genitoriale produce sul bambino: il
primo secondo cui gli omosessuali seducono sessualmente i bambini, il secondo cui l’omosessualità favorisce
il "contagio omosessuale".
Opponendoci a questo modo di interpretare la sessualità genitoriale omosessuale, occorre ricordare che il
processo di acquisizione della identità sessuale è un processo molto complesso e ricco di variabili, ragion
per cui è improprio ritenere che l’identità del bambino si costituisca come mera imitazione del modello
parentale. Ancor più improprio è sostenere la tesi del pericolo del "contagio".
La formazione dell’identità sessuale è il frutto di diverse componenti: la determinazione biologica, la
consapevolezza di essere maschio o femmina, l’acquisizione del comportamento sessuale e, non ultima, la
preferenza sessuale.
Alcuni psicoanalisti si limitano ad osservare che il figlio maschio, in assenza di una figura maschile con
cui identificarsi, colpevole del desideri incestuoso non ostacolato, può incorrere nell’inversione sessuale
(meno chiaro è, invece, cosa accada alle figlie femmine). Ma tale formulazione è alquanto restrittiva: sarebbe
più produttivo ampliare l’analisi ad un numero maggiore di considerazioni che colgono i rapporti del bambino
con il genitore dello stesso sesso, i rapporti con i fratelli e le sorelle acquisiti, il rapporto con il
genitore sostitutivo, il problema della giustificazione sociale.
La preferenza sessuale dei genitori non ha effetti negativi sul bambino; un bambino il cui genitore è
omosessuale non ha più probabilità di avere problemi emotivi di quanti non ne abbia un bambino il cui genitore
è eterosessuale e che non ha più probabilità di adottare un comportamento sessuale anomalo o di diventare, a
propria volta, omosessuale di quanto non ne abbia un bambino allevato in circostanze assolutamente convenzionali.
I figli indipendentemente dall’incoraggiamento dei genitori, tendono a fare scelte e ad avere desideri
influenzati in larga misura da modelli esterni. Le madri a questo proposito sostengono che i figli sono
maggiormente influenzati dal modus vivendi della generazione a cui appartengono che non all’ambiente famigliare
in cui vivono.
Ad ogni modo è possibile dire che i bambini che dimostrano maggiori problemi nello sviluppo, sono quelli nella
cui storia si rammentano precoci disturbi fisici.