Visita ad un Club Prive
Pubblichiamo qui il lavoro di un simpatico gruppetto di coppie Amiche di Dragon
di cui va il nostro sentito ringraziamento. Diego e Teresa, Mauro e Carin, Fabio, Gianna e Giorgio hanno
descritto simpaticamente, sulla base delle loro esperienze, una visita ad
un Club Prive.
L'idea che li ha spinti a questa "impresa" è nata dalla voglia di smitizzare il
girovagare degli scambisti in erba in cerca di locali capaci di soddisfare la
necessità dello scambista di incontrarsi e ritrovarsi in una tipologia capace
di esprimere le loro più elementari esigenze.
Questa stesura vuole immergervi nell'odore di trasgressione che i Club Prive emanano.
Naturalmente il riferimento è rivolto esclusivamente alle tipologie Italiane che
vediamo nascere e morire quotidianamente nelle nostre Città e comunque nulla hanno a
che fare con quelle strutture estere capaci di soddisfare appieno le esigenze degli
scambisti che sempre più migrano, per questi "giochi" in paesi più sensibili a loro.
Se un commento ci è concesso ci sembra che i nostri amici preferiscano oggi ritrovarsi
tra di loro, magari anche con la scusa di raccontarsi, piuttosto che ritornare
tra le soffuse luci dei Club Prive.
Questo scritto è frutto di alcune serate trascorse tra noi, coppie scambiste, che hanno
sentito la necessità, non solo di ritrovarsi per giochi di sesso, ma anche di confrontarsi
tra noi cercando di capire meglio le nostre reali aspettative.
Tutti noi siamo stati degli assidui frequentatori di Club Prive e ancora oggi talvolta
vi facciamo una fugace visita pur non considerandolo un posto a nostra dimensione.
Dobbiamo anche ringraziare la Dragon che con la serietà ed attenzione che la
contraddistingue ci ha consentito di ritrovarci tra noi in modo del tutto naturale.
Ci riferiamo ai raduni di Coppie che organizza che invero sono stati per noi il vero
trampolino per immergerci finalmente in ciò che da tempo inseguivamo.
Le conseguenze che potrete trarre da questa scherzosa (ma tanto veritiera) esposizione
del luogo oggi considerato ad esclusivo uso scambista potrà darvi un'idea di quanto
questo fenomeno è oggetto di mercificazione o comunque di meri interessi economici.
Noi intendiamo invece lo scambismo come rafforzamento innanzitutto di coppia e gioco
sessuale.
A voi ora i commenti del nostro modo d'essere.
Come ci si prepara
Tutti ve lo potranno confermare che l'abbigliamento tipico da prive è esattamente come
pubblicizzato e richiesto dal gestore ops .. presidente del locale.
Lui(singolo o lui di coppia) deve indossare una giacca e cravatta (quella buona presa
per il matrimonio
che ora invero stà un pò strettina) e lei rigorosamente in minigonna e autoreggenti
(prese per l'occasione alla bancarella del mercato che assieme a quel tacco alto stanno
tanto bene .. e fanno tanto nobildonna..).
Davanti al locale
L'entrata è sempre rappresentata da una porta chiusa e controllata da telecamere con un
piccolo campanello. Il nostro compito è ora trovarlo velocemente sia per occultarsi da
occhi indiscreti sia perchè l'abbigliamento della nostra compagna o moglie non è proprio
consono ad una tranquilla passeggiata serale.
Trovato il campanello aspettiamo pazientemente che ci aprano per precipitarci al bancone.
Formalità
La reception prontamente ci istruisce su quanto loro sono i migliori e come loro siano
stati i primi in questo campo rifacendosi addirittura al 1980.
Ci sono anche alcuni obblighi da espletare per far parte di questa associazione di cui
non è mai possibile ne prendere visione del suo regolamento interno ne tantomeno conoscere
i nomi del suo direttivo.
(non dimentichiamoci che l'appartenenza ad una associazione è regolarmente denunciara
in Questura e, qualora il direttivo o alcuni soci, fossero considerati dalle Autorità
"irreprensibili" i controlli anche sulla vostra persona, di norma vengono svolti di
routine.)
Per prima cosa vi viene fotocopiato il documento identificativo e a nulla vale lo spiegare
che tale procedura non solo non è corretta ma addirittura vietata dalla nostra Legislazione,
Poi vi viene fatto firmare un foglio con la presa visione del regolarmento associativo
(che appunto pare top sicret) poi pagata la tessera annuale associativa si paga l'entrata e
vi consegnano e spiegano l'utilità della Drink Card (strano che un socio di un'associazione
non a scopo di lucro debba anche pagare un biglietto e ancora di più pagare una consumazione
a prezzi di discoteca).
Ma non facciamoci caso ... tanto le trasgressione che andremmo a vivere ci ripagherà di
tutto ciò ...
Si entra
Ora finalmente la tenda che separa la reception dal locale vero e proprio può essere
varcata e possiamo ammirare nel suo splendore questo luogo di trasgressione.ammesso che
abbiate occhi da gatto.
Il locale è arredato con drappi e le luci sono soffuse.
I divanetti accolgono i soci che sorseggiano bevande mentre in fondo, dopo la pista da
ballo, vediamo il solito bancone del bar con le sue arrangiate lucette.
Sentirete gli occhi adosso di tutti come se capissero che siete li per la prima volta,
per vincere tale sensazione, non vi rimane che avvicinarvi al bancone per consumare
qualcosa (mi raccomando non chiedete nulla di particolare ma solo consumazioni che
trovereste anche ad una festa campestre) esibite la vostra Drink Card per la punzonatura
e cercatevi un posticino per sorseggiare, guardandovi attorno.
La frequentazione
I divanetti non sono tra i più comodi ed emanano un odore stantio, la musica è assordante
(invero non più fresca) proposta da un improvvisato DJ che sembra più uscito da da un
festino carnevalesco del Liceo Scentifico che da una sala di registrazione.
E' impossibile ogni tipo di comunicazione verbale e non ci rimane che, uniformandisi alla
massa, salire sulla pista per zompettare freneticamente al ritmo scatenato dei Pooh.
A parte il fatto che non è possibile fare altro sembra obbligatorio dimostrare, in
questi casi, una gioventù ritrovata.
Invero in questi ultimi tempi si scorgono anche giovani curiosi di vedere tanta
trasgressività da parte di chi potrebbero essere i loro genitori se non nonni.
Questo fenomeno, unito allo stordimento che i decibel provocano, scatena strane
inesistenti competizioni davvero patetiche.
La gara consiste:
per il settore femminile:
Tacco più alto e caviglia meno gonfia.
Ventre piatto con seno ottava misura non siliconato.
Abito di tendenza che cela biancheria stinta e vetusta.
per il settore maschile:
Grande disprezzo per Armani, Valentino e quanto di gusto
Sfoggi di camicia rigorosamente portata fuori dai calzoni stile anni '70
Atteggiamento da palestrato (magari lo fossero)
Abbronzatura olivastra da lampada.
Passa così lentamente, tra una competizione e l'altra, il tempo e finalmente all'arrivo
del nuovo giorno regolarmente la musica viene posizionata su toni più accettabili, ma
sempre di pessima programmazione, mentre il DJ vi augura un buon privè.
Non preoccupatevi se non capite bene cosa sia un buon prive perchè ora avrete modo di
capirlo bene.
Il prive
Finalmente si entra nel vivo dela serata (tutto quello che abbiamo dovuto subire ne era
il pedaggio) e finalmente coppie ma sopratutto singoli affamatissimi in massa si spostano
nella zona privè.
Questa parte del locale è sempre composta da bui e angusti corridoietti che guardano in
salette più o meno arredate con divani o letti per consumare o sbirciare questa
trasgressione.
In tali stanze si scorgono anche dei bei rotoloni di carta "Scottex" per la pulizia
delle parti intime dopo la copula ma mai preservativi, fazzolettini umidificati,
lenzuola di ricambio o qualsivoglia doccia o servizio igenico che consenta una più
doverosa pulizia del corpo.
Il problema ora è diverso, chi inizia i giochi ?
Tutti vagano sbirciando stanzette vuote e spintonandosi l'uni con l'altro in cerca di una
intimità che tarda a venire.
Alcuni singoli invece, presi da un'eccitazione forse dovuta dai 150 euro sborsati
all'ingresso, non resistono alla tentazione di estrarre, li nel corridoio, le loro
amate parti intime per iniziare un lento e controlloto movimento.
Le leggende metropolitane sembrano aver insegnato ai singoli che nel prive le mogli
(sempre e solo altrui) si eccitino tremendamente alla visione di un pene in erezione e
figuramoci poi se ti viene strusciato sul vestitino nero lasciandoti quella scia
umidiccia di umore maschile.
Questo vagare senza meta, freneticamente, con toccatine fugaci e sguardi indifferenti
dura fino a quando una coppia inizia i suoi giochi, talvolta da soli a volte con coppia
già conosciuta.
I giochi iniziano ... e l'attenzione si sposta su di loro.
In questi casi i singoli si appostano toccando qui e li senza un clisce preciso ma
comunque mai a giochi iniziati e talvolta la malcapitata coppia perde l'eccitazione e
abbandona i giochi.
La tensione è comunque salita ed ora varie scene si susseguono nei bui anfratti.
Ma non preoccupatevi voi singoli, a fine serata quando le luci si stanno rialzando, la
musica si spegne e la frequentazione è scemata, una o due coppie con una mogliettina
particolarmente "caliente" si prenderà cura di voi tutti toccandovi e masturbandovi.
Il dopo
Dopo essere usciti dal locale con le prime luci del nuovo giorno mille pensieri tornano
alla mente alla ricerca di quel qualcosa che non è del tutto scattato.
Ci si erano ripromessi mille giochi, sembrava di aver superato alcune barriere che in
passato ci avevano recato incomprensioni, ma cosa non è andato ?
Tutte le volte gli stessi assili e comunque la voglia di ritornarci la settimana dopo
per vedere e mettere in pratica quelle aspettative che tardano a venire.
Questo forse è il vero mistero del prive che ti lascia comunque sempre insaziato e che
ti richiama settimana dopo settimana alla ricerca di quel qualcosa che oggi abbiamo
capito un prive italiano non offre, così presi come sono alla conta degli incassi
ottenuti con investimenti bassi e servizi ancora più manchevoli.
Un tragico sospetto si affaccia alla mente e prende sempre più corpo nei giorni a
seguire: forse la coppia è solo carne da macello per gli incassi del presidente del
prive tanto è vero che spesso si assiste al presidente che redarguisce coppie non
maiale doc (quelle entrano gratis, bevono e mangiano gratis...hanno pure un camerino
a loro disposizione).