Davvero strane le frequentazioni ed abitudini di alcuni frequentatori delle zone naturiste
totterate che associatisi pare in una setta quasi segreta ben organizzata e compatta si
aggirano sulla spiaggia e retrostanti dune.
I capi branco frequentano detta zona anche durante tutto l'arco dell'anno controllando e
studiando meticolosamente il territorio, costruendosi anche veri e propri punti di controllo
e appostamenti.
Durante la stagione estiva, questi arrivano sul luogo già alle prime ore del mattino per poter
cogliere meglio ogni spostamento e accadimento.
Vi appartengono soggetti delle più svariate etnie ed estrazioni sociali ma che cercheremo,
per semplicità, di schematizzare.
Rigorosamente soli all’occasione o al più con amico fidato essi parcheggiano la macchina
(normalmente di media cilindrata e visibilmente utilizzata dalla famiglia tutta in ben altre
occasioni) e si cambiano sul piazzale.
I normali abiti da ufficio o lavoro vengono sostituiti da calzoncini corti e maglietta a
manica corta (gli indumenti sono di economica fattezza e stinti dal sole, il colore è sempre
e rigorosamente triste e neutro) indossano un paio di scarpe da escursionista e attrezzano un
piccolo zainetto moscio stile studentino liceale ausider.
Con un’andatura sognante dallo sguardo perso verso quel panorama che ben conoscono da quarant’anni
o giù di lì, essi passeggiano come rapiti dal fascino della natura ma in cerca di quelle ignare
coppiette di freschi o tardi sposi che finalmente hanno deciso di concedersi una meritata pausa
di relax dai problemi del mutuo o vicissitudini della turbolenta prole.
Sullo stile Tom Cruise (ma non ne posseggono certo il fascino) o i più efferati film di guerra
( “lo sbarco in Normandia) essi si appostano dietro le spalle dell’ignara coppietta la quale
molto spesso, presa da tanto relax e dimentica degli affanni del quotidiano, si concede una
carezza, una gentilezza (il marito riscopre qui il bello dello spalmare la moglie di crema anti
UVA delle migliori marche).
Ma ciò basta a scatenare la fantasia perversa del novello marins appostato fra le dune e in esse
mimetizzato: eccolo sfoderare dal pantaloncino stinto l’argagno che madre natura beffarda gli ha
propinato e dedicarsi sotto ad un sole cocente al suo solitario piacere.
Tale piacere non condividerà con alcuno nemmeno con la più bella giovane ragazza che dovesse in
quel momento passare magari da sola.
Questi soggetti, davvero curiosi nel loro insieme, si aggirano come detto fra le dune e la spiaggia
solo in cerca delle coppie stese al sole: vestiti di tutto punto, non si spoglieranno mai del tutto
(un’audace abbronzatura sarebbe difficile da giustificare in famiglia) né rivolgeranno la parola a
chicchessia ma solo (i più determinati) vi si accosteranno a tre metri di distanza "godendo" palesemente
della vostra vista.
Spesso il successo della coppia (marito intraprendente con la crema o moglie ferrata nella enigmistica)
è determinata dal numero di soggetti che vi si sono appostati o meglio accerchiati.
Una coppia può arrivare anche in bassa stagione ad averne attorno ben cinque soggetti e di diverse
nazionalità anche se la maggior parte di essi rimangono esclusivamente indigeni.
Il fenomeno tende a scomparire al primo calar della canicola, ovvero verso le ore 18,15, quando per
la maggioranza di essi vige il richiamo ai doveri della famiglia (e questa volta la loro lasciata
rigorosamente a casa) e del pasto.
Il tutto riprende dopo una pausa di poche ore verso le 22 o anche prima; ma lo scenario ora cambia
notevolmente.
Bandito il chiaro di luna , i falò sulla spiaggia ancora calda lambita dallo sciabordio dell’onde ...
ecco che la felice e ignara coppietta decide dopo il soddisfacente pasto serale di concedersi una
passeggiata magari sottobraccio in piazzetta vicino agli stabilimenti degustando un bel gelato al
pistacchio.
Ed è qui che gli stessi soggetti diurni fattisi "notturni" si ritrovano a caccia con le medesime
intenzioni ma, in mancanza di aerei, jep, blindati o camionette essi ruotano e ronzano rigorosamente
all’interno delle loro macchinine per il piazzale con lo sguardo accattivante e ammiccante ma allo
stesso tempo distaccato come per dire "ohibò che mi succede qui?".
La velocità nonostante tutto è elevata, il numero delle macchine reso notevole dal continuo ripercorrere
delle stesse automobili sì da creare nella piccola piazza una confusione che richiama il migliore
traffico di un lunedì mattina a Milano.
N.d.A. per le gentili Signore si puntualizza che la foto non rispecchia
minimamente i soggetti narrati.